mercoledì 24 luglio 2013

La comune sopravvivenza



















La Terra,
uno spazio infinito,
contaminato da uomini
che costruiscono muri,
che sottraggono alberi,
che scavano
baratri.

Un luogo
fatto da chi ti sorride
da un angolo,
da chi ti mentisce
dal podio più alto,
il posto migliore
dove veder splendere il sole,
e calare la luna,
per milioni
di ere.

Sopravvivere
è costante di questo pianeta,
comune come l'importanza dell'acqua,
comune come la visione di insieme
che cambia, che stravolge,
che affonda e risolleva,
che piega la schiena
e corregge la piena.

La Terra,
un futuro incompleto,
aggrovigliato nei libri
e nelle buone intenzioni
di una teoria sfuggente,
di chi non ci crede
e di chi invece
oltrepassa la pratica
e attende.

Qualche volta,
quando gli spari tacciono,
quando le violenze si smorzano,
quando le interruzioni si sbagliano,
sopravvivere ha un senso,
perchè cadono muri,
si ripiantano alberi
e le voci si sentono,
si ascoltano.

Purissima retorica,
fino all'ultimo
ostacolo.

L'esistenza
si accascia
e senza istruzioni
rigenera.

( D.P.)