[ Quando si pensa a qualcuno che non c'è più... ]
Non so
se mi potete sentire,
ma non passa un giorno,
non trascorre un anno,
senza che voi siate parte
di tutto ciò che noi qui
stiamo costruendo.
I muri cambiano,
le case invecchiano,
i contenuti variano,
i pensieri, le parole, i gesti,
si fanno ogni volta più grandi,
ma quel senso di appartenenza,
quello strano senso di ieri,
rimane vivo e nitido
negli angoli.
La città,
gli spazi immensi
giocare e correre,
finestre rotte e muri ammuffiti,
il fiume che scorre,
i giardinetti e le bici,
il profumo di fiori
e gli alberi.
Il paese,
le corti sterrate,
le vie e le passeggiate,
i trattori, i campi, i bicchieri di vino,
i tramonti sull'erba,
le altalene,
i palloni
le voci.
Non so
se mi potete capire,
ma non passa un giorno,
in cui guardo la vita,
e mi sfiora la voglia
di potervi in qualche modo
raccontare di lei,
per farvi sentire
com'è diventata.
Non so
se mi potete vedere,
ma non ho dubbi che voi siete qui,
tra le persiane al mattino,
tra i rami e le foglie,
nei campi, nei cambi di vento,
nelle strade e sui sedili,
attorno a mio figlio,
nei contorni di un viaggio,
quotidiano, lento,
folle.
La setta dei poeti viventi
Nato da una costola della "setta dei poeti estinti", questo luogo vuole dare spazio non alle voci ed ai pensieri passati ma solamente alle voci ed ai pensieri presenti. La mia poesia, la tua poesia, la nostra poesia...
mercoledì 12 marzo 2014
mercoledì 24 luglio 2013
La comune sopravvivenza
La Terra,
uno spazio infinito,
contaminato da uomini
che costruiscono muri,
che sottraggono alberi,
che scavano
baratri.
Un luogo
fatto da chi ti sorride
da un angolo,
da chi ti mentisce
dal podio più alto,
il posto migliore
dove veder splendere il sole,
e calare la luna,
per milioni
di ere.
Sopravvivere
è costante di questo pianeta,
comune come l'importanza dell'acqua,
comune come la visione di insieme
che cambia, che stravolge,
che affonda e risolleva,
che piega la schiena
e corregge la piena.
La Terra,
un futuro incompleto,
aggrovigliato nei libri
e nelle buone intenzioni
di una teoria sfuggente,
di chi non ci crede
e di chi invece
oltrepassa la pratica
e attende.
Qualche volta,
quando gli spari tacciono,
quando le violenze si smorzano,
quando le interruzioni si sbagliano,
sopravvivere ha un senso,
perchè cadono muri,
si ripiantano alberi
e le voci si sentono,
si ascoltano.
Purissima retorica,
fino all'ultimo
ostacolo.
L'esistenza
si accascia
e senza istruzioni
rigenera.
( D.P.)
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mercoledì 1 febbraio 2012
Poesia per l'amore più grande

Tu sei l'amore più grande,
l'unico che non ha bisogno di parlare per farsi capire,
tu sei ciò che dici coi tuoi occhi,
quando non ti stanchi di starmi a guardare
mentre ti racconto le storie,
mentre faccio lo scemo
e ti faccio sorridere.
Tu sei l'amore più grande,
la ragione di ogni mio singolo risveglio,
la forza che non mi fa smettere di lottare
anche quando staccherei per sempre la spina,
tu che mi fai capire che il gioco ha valore
come meravigliosa essenza colorata
ricca di contrasti e suoni,
di bellissimo rumore.
Tu sei l'amore più grande,
l'istinto che ogni essere umano perde
tu me lo mostri quando allunghi la mano
e mi cerchi, mi tocchi, mi scopri,
ed io che resterei senza limiti di tempo
a sentirti respirare e crescere,
quando mi fissi dal passeggino
o dormi stanco e avvolto
da ogni attenzione.
Tu sei l'amore più grande,
tu che ansimi e quasi ti incazzi
quando attendiamo troppo nel darti del cibo,
agitando il cucchiaio e imparando,
tu che poi ti mostri sazio
e con un semplice sguardo,
diffondi ispirazioni uniche
splendide come il tuo profumo
al mattino.
Tu sei l'amore più grande
della mia vita.
[D.P.]
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giovedì 10 marzo 2011
Amerò come mi viene

Amerò come mi viene
sia le pareti di questa nuova casa,
sia i colori al di fuori di questa finestra,
amerò tutte le cose e le vostre pose,
consapevole che non mi verrà mai più da piangere
con voi accanto
a farmi ridere.
Amerò come mi viene
sia il profumo di incenso al mattino,
sia il sapore del caffè bevuto sul divano,
amerò tutti i film passeranno in tv,
cosciente che non mi importerà mai più la fine
ma solo il procedere
e gli intervalli.
Amerò come mi viene
sia il punto di confine tra la terra e il cielo,
sia le tasche piene di sassi e i piedi di passi,
amerò la libertà di potervi stringere,
conscio che ogni esistenza é differente
ma che nulla conta
se é mutevole.
Amerò come mi viene
sia il giardino pieno di fiori oltre la porta,
sia il fremito di ogni risveglio d'acqua fresca,
amerò l'allegria dei piccoli passi,
al corrente del fatto che verranno grandi emozioni
piene di battiti
e repliche.
Amerò come mi viene
sia le rimanenze di assenze,
sia gli avanzi di certe distanze,
amerò come mi viene di fare
poiché non mi sento più solo
ma solo più vivo
e più uomo.
sia le pareti di questa nuova casa,
sia i colori al di fuori di questa finestra,
amerò tutte le cose e le vostre pose,
consapevole che non mi verrà mai più da piangere
con voi accanto
a farmi ridere.
Amerò come mi viene
sia il profumo di incenso al mattino,
sia il sapore del caffè bevuto sul divano,
amerò tutti i film passeranno in tv,
cosciente che non mi importerà mai più la fine
ma solo il procedere
e gli intervalli.
Amerò come mi viene
sia il punto di confine tra la terra e il cielo,
sia le tasche piene di sassi e i piedi di passi,
amerò la libertà di potervi stringere,
conscio che ogni esistenza é differente
ma che nulla conta
se é mutevole.
Amerò come mi viene
sia il giardino pieno di fiori oltre la porta,
sia il fremito di ogni risveglio d'acqua fresca,
amerò l'allegria dei piccoli passi,
al corrente del fatto che verranno grandi emozioni
piene di battiti
e repliche.
Amerò come mi viene
sia le rimanenze di assenze,
sia gli avanzi di certe distanze,
amerò come mi viene di fare
poiché non mi sento più solo
ma solo più vivo
e più uomo.
[ D. P. ]
sabato 4 settembre 2010
Lacrime e frangipani

Sulla via di casa,
mi ritrovo con la testa e il corpo
immersi dentro la piscina
del santuario verde,
lacrime scroscianti dentro l'acqua,
emozioni contrastanti diluite
a forti bracciate
e singhiozzo.
Schiena verso il fondale,
occhi verso il cielo,
nulla é nitido contro sole,
non cerco certezze, né appigli,
solo silenzio assoluto
misto a pensiero
a momenti di gioia
e vissuto.
Il profumo dei frangipani
mi attraversa dolcemente le narici,
risale sino ai ricordi più distanti,
il pianto aumenta
ma sott'acqua é un'altro spazio,
nessuno ti può vedere,
nessuno ti può sentire
nessuno ti può giudicare.
Sulla via di casa,
non esiste interferenza,
ma sempre e solo un concetto nitido,
l'idea di una seconda casa,
di luogo ideale, angolo di mondo,
rifugio della memoria,
sentenziato da lacrime immortali
fatte di speranza e di ritorni,
di certezze e di legami
ancorati al fondale
all'infinito.
[ David P. ]
mi ritrovo con la testa e il corpo
immersi dentro la piscina
del santuario verde,
lacrime scroscianti dentro l'acqua,
emozioni contrastanti diluite
a forti bracciate
e singhiozzo.
Schiena verso il fondale,
occhi verso il cielo,
nulla é nitido contro sole,
non cerco certezze, né appigli,
solo silenzio assoluto
misto a pensiero
a momenti di gioia
e vissuto.
Il profumo dei frangipani
mi attraversa dolcemente le narici,
risale sino ai ricordi più distanti,
il pianto aumenta
ma sott'acqua é un'altro spazio,
nessuno ti può vedere,
nessuno ti può sentire
nessuno ti può giudicare.
Sulla via di casa,
non esiste interferenza,
ma sempre e solo un concetto nitido,
l'idea di una seconda casa,
di luogo ideale, angolo di mondo,
rifugio della memoria,
sentenziato da lacrime immortali
fatte di speranza e di ritorni,
di certezze e di legami
ancorati al fondale
all'infinito.
[ David P. ]
sabato 28 agosto 2010
Un cambogiano grande grande

Prima c'era il cielo,
poi é diventato tutto marrone,
tra le pieghe delle mani,
nelle unghie nere, sporche,
sotto le barche il fiume
so che attende le piene.
Uno, dieci, mille sguardi,
ognuno grande come il mondo,
quello che non ha orizzonte,
quello privo di pensieri e di voci,
un tonfo sordo nello stomaco,
incredulo, attonito, muto,
violento.
Giovani frammenti di futuro,
incerto quanto la direzione del vento,
sottile quanto la polvere sul viso,
sofferenze percettibili
di esistenze in bilico,
miste a gioia irrazionale
a passi nudi sulla terra.
Qui i vecchi sembrano scomparsi,
é luogo privo del concetto di essenziale,
terra senza gambe, senza braccia,
popolo con le mine dentro il petto,
con le torture nel cervello
e terribili ricordi che vogliono svanire
ad ogni logoro tormento.
Qui é dove il movimento
sovrasta la paura,
dove la necessità di rialzarsi
é alimentata da una forma rara di dignità estrema,
da spirito di umiltà e gentilezza
che sfumano nei percorsi dei tuk tuk
o nelle compravendite dei mercati
cittadini di Siem Reap.
Il bambino nella tinozza
remava verso la sua casa galleggiante
l'ultima volta che l'ho visto,
mi sono sentito in debito
davanti ad un sorriso immenso,
che non avrei potuto ricambiare
in nessun modo.
Io un ricco occidentale
piccolo piccolo,
lui un povero cambogiano
grande grande.
[ David P. ]
poi é diventato tutto marrone,
tra le pieghe delle mani,
nelle unghie nere, sporche,
sotto le barche il fiume
so che attende le piene.
Uno, dieci, mille sguardi,
ognuno grande come il mondo,
quello che non ha orizzonte,
quello privo di pensieri e di voci,
un tonfo sordo nello stomaco,
incredulo, attonito, muto,
violento.
Giovani frammenti di futuro,
incerto quanto la direzione del vento,
sottile quanto la polvere sul viso,
sofferenze percettibili
di esistenze in bilico,
miste a gioia irrazionale
a passi nudi sulla terra.
Qui i vecchi sembrano scomparsi,
é luogo privo del concetto di essenziale,
terra senza gambe, senza braccia,
popolo con le mine dentro il petto,
con le torture nel cervello
e terribili ricordi che vogliono svanire
ad ogni logoro tormento.
Qui é dove il movimento
sovrasta la paura,
dove la necessità di rialzarsi
é alimentata da una forma rara di dignità estrema,
da spirito di umiltà e gentilezza
che sfumano nei percorsi dei tuk tuk
o nelle compravendite dei mercati
cittadini di Siem Reap.
Il bambino nella tinozza
remava verso la sua casa galleggiante
l'ultima volta che l'ho visto,
mi sono sentito in debito
davanti ad un sorriso immenso,
che non avrei potuto ricambiare
in nessun modo.
Io un ricco occidentale
piccolo piccolo,
lui un povero cambogiano
grande grande.
[ David P. ]
giovedì 20 maggio 2010
Solo per te

Solo per te
mi sveglierò nel mattino,
aprendo i miei occhi
verso i tuoi occhi,
cambiandomi pelle,
inondandomi d'acqua
il volto
e le mani.
Solo per te
mi addormenterò nella notte,
chiudendo le palpebre
dentro le tue,
svuotando la mente
di pensieri e porzioni
di vita
nascosta.
Solo per te
rimarrò coraggioso
nel mondo
sospeso.
[ David P. ]
mi sveglierò nel mattino,
aprendo i miei occhi
verso i tuoi occhi,
cambiandomi pelle,
inondandomi d'acqua
il volto
e le mani.
Solo per te
mi addormenterò nella notte,
chiudendo le palpebre
dentro le tue,
svuotando la mente
di pensieri e porzioni
di vita
nascosta.
Solo per te
rimarrò coraggioso
nel mondo
sospeso.
[ David P. ]
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